ASSOCIAZIONE IMPRENDITORI ITALIANI IN ROMANIA
A.I.I.R.

Costituita nel 1993
Sede operativa : 010323 Bucarest, Sector1, Bd.Magheru
no.9; piano 3
Tel. 0040788.370400,
e-mail aiir@zappmobile.ro
Bucarest, 15 maggio
2003
Incontro con gli
Ambasciatori
Nella prima decade di
maggio 2003 una rappresentanza della Consulta Italia (che raggruppa la Camera
di Commercio Italiana per la Romania, L’Associazione Imprenditori Italiani in
Romania e la Fundatia Sistema Italia Romania) ha incontrato a Roma dr.Stefano
Ronca l’Ambasciatore d’Italia in Romania e dr.Cristian Colteanu l’Ambasciatore
di Romania in Italia.
La
nascita della Consulta Italia è stata sancita a Bucarest il 19 febbraio 2003
con la firma di un Protocollo di Collaborazione, sottoscritto anche dal Vice
Ministro Urso (Attività Produttive) ed alla presenza dell’Ambasciatore d’Italia
in Romania.
Attualmente
la Consulta Italia sta operando per ottenere dalle Autorità romene un
accreditamento formale analogo a quello ottenuto dalle Autorità italiane, ed ha
già messo in opera lo studio di convenzioni con partners di vario tipo (per
aerei, alberghi, banche, etc.) a favore delle Aziende che confluiscono nela
Consulta Italia tramite le Associazioni componenti. Infine ha identificato
alcune priorità negli interessi generali degli imprenditori italiani in
Romania, per le quali sta studiando le migliori modalità di far pesare
l’indiscusso ruolo che gli investimenti italiani hanno nel Paese.
L’8 maggio 2003 il Senato degli Stati Uniti ha
ratificato l’ingresso della Romania nella NATO
Il
Senato americano ha approvato l’8
maggio u.s. all'unanimita' l'ingresso nella NATO di altri sette paesi
dell'Est europeo.I senatori hanno ratificato all'unanimita' - era necessaria
una maggioranza di oltre due terzi - l'ingresso nella alleanza atlantica delle
tre repubbliche baltiche (Lettonia, Estonia e Lituania), di Slovenia,
Slovacchia, Bulgaria e Romania. La espansione e' gia' stata ratificata dal
Canada e dalla Norvegia.
4,3% il tasso di inflazione
nel primo quadrimestre 2003; 1% il tasso di inflazione nel mese di aprile 2003
L'inflazione ad
aprile e' stata dell'1,1%, pari a quella registrata a marzo scorso, annuncia
l'Istituto Nazionale di Statistica (INS). Per i primi quattro mesi del 2003 il
livello dell'inflazione ha raggiunto il 4,3%, mentre il tasso medio mensile per
lo stesso periodo e' dell’1,1%. I piu' forti aumenti sono stati registrati ad
aprile u.s. nei prezzi dei servizi (+1,6%) e degli alimenti (+1,3%). Per il
2003 il governo romeno punta ad una inflazione del 13-14%, in forte calo
rispetto al 17,8% registrato per il 2002.
Disoccupazione in diminuzione
Il tasso di
disoccupazione aprile e' stato del 7,8% (-3,6% rispetto allo stesso periodo del
2002) informa l'Istituto Nazionale di Statistica (INS). A marzo 2003, il tasso
di disoccupazione nazionale e' stato dell'8,35%. Bihor, Bucarest, Timis e Satu
Mare sono le regioni del paese con il livello piu' basso della disoccupazione,
mentre la Romania orientale, specialmente le citta' di Vaslui, Galati e
Botosani, hanno un tasso di disoccupazione di circa il 15%.
Italy point per la formazione del personale a Timisoara
Un 'Italy
Point' a Timisoara, per la formazione di manager locali da impiegare nelle
aziende italiane presenti in Romania e’ l'obiettivo che si pongono le piu’
importanti aziende italiane che operano nella regione Timis,. Si tratta di un
piano comune per la costituzione di una scuola per la manodopera romena da
destinare alle circa 1200 aziende italiane della regione, di cui 100 impegnate
nella produzione o finissaggio di capi di abbigliamento (tra cui Armani,
Trussardi, Moschino, Byblos, Benetton, Gas, Calvin Klein, Mustang). Il progetto
- presentato nel corso di una conferenza stampa alla quale ha partecipato anche
il vicepresidente di Confindustria Guidalberto Guidi - punta a risolvere uno
dei maggiori problemi che le aziende italiane in Romania incontrano: quello di
individuare personale qualificato e a livello dirigenziale cui affidare la
gestione dell'impresa o di parte di essa, senza inviare 'cervelli' dalla casa
madre in Italia. L’Italy Point contribuira’ alla facilitazione del processo di
internazionalizzazione delle imprese italiane in Romania attraverso interventi
formativi per i fabbisogni professionali delle aziende. Il progetto vale
321.400 euro ed e' cofinanziato dallo Stato Italiano. I corsi produrranno
all'inizio 10 formatori e 50 dirigenti. Ma e' solo un punto di partenza. ''Oggi
- ha detto Guidi - la presenza delle aziende italiane in Romania e' molto seria
e presidia un mercato che diventera' sempre piu' importante. Per questo tali
iniziative sono fondamentali per favorire l'internazionalizzazione delle
imprese delocalizzate in Romania, sempre piu' numerose''.
A partire dal
1999 la Romania e’ diventata, per i Paesi dell’Unione Europea, il primo
fornitore di capi di abbigliamento dall’Europa Centrale ed il sesto dal mondo.
Il
tratto dell’autostrada Comarnic Brasov costera’ oltre 300 milioni di euro e
sara’ finalizzato entro il 2006
E’ stato
firmato il Progetto di partenariato pubblico-privato ’’La costruzione
scaglionata e lo sfruttamento del tratto Comarnic-Predeal dell’allineamento
della futura autostrada Bucarest-Brasov’’. L’investitore selezionato e’ la
ditta italiana Vinci Construction Grands Projects. Il valore
dell’investimento ammonta a circa 330
milioni di euro. Il tratto di autostrada Comarnic-Predeal, oggetto del
progetto, rientra nella rete generale delle autostrade da realizzare in Romania
e rappresenta il terzo settore dell’autostrada Bucarest-Brasov, che colleghera’
Bucarest cioe’ il sud-est del Paese con Brasov, facilitando l’accesso alla
parte centrale ed occidentale del Paese. Il tratto avra’ una lunghezza di circa
37 km una piattaforma di 23,50 m con 2 x (2 x 3,50) m di corsie, e con corsie
di emmergena di 2 x 2,50 m. I lavori iniziano nell’autunno 2003 e saranno
ultimati nel 2006.
Le api
romene lavorano per l’esportazione . L’embargo imposto dai Paesi UE al miele
cinese ha determinato l’aumento dei prezzi e dei quantitativi di miele romeno
esportato.
Cristian Banica, Presidente
dell’associazione ‚’Il miele romeno’’ dichiara che l’aumento dei prezzi di
acquisto da 0,6 dollari nel 1999 a 2 dollari nel 2002 per un kilo di miele
poliflora ha determinato l’aumento del 30% del numero di arnie, nello stesso
periodo. Tale crescita e’ stata determinata dall’embargo imposto nei Paesi UE
al miele cinese con un alto contenuto di antibiotici residui e pesticidi. Poiche’
una parte del miele romeno non corrisponde ai requisiti, esiste l’obbligo di
avere una conferma del contenuto da parte di uno dei 3 laboratori romeni
autorizzati a rilasciare certificati
secondo le normative UE.
Il Segretario di stato del Ministero dell’Agricoltura Valeriu Steriu dichiara che le esportazioni
di vini romeni sono raddoppiate negli ultimi 3 anni , il valore delle esportazioni
raggiungendo nel 2002 i 40 milioni di
euro.
Secondo l’Associazione dei Produttori ed Esportatori di Vini della Romania (APEV), le esportazioni di
vini romeni hanno superato nel 2002 i 500.000
ettolitri, cioe’ sono aumentati del 29% rispetto al 2001 ; i principali
mercati di destinazione sono stati : la Repubblica Moldavia (220.000 hl), la
Germania (150.000 hl), la Rep.Ceca (35.000 hl), l’Italia (23.000 hl).
La Romania dispone di una superficie di 254.391 ettari di
vigneti , di cui soltanto 120.214
ettari coltivati con specie nobili, raccomandate ed autorizzate dall’Unione Europea.
La produzione di vino ha rappresentato nel 2002 circa 5 milioni di
ettolitri, di cui circa 3 milioni di ettolitri di vini nobili.
Dal 15 maggio nella regione
Timis e’ in corso l’inventario dei terreni non coltivati negli ultimi anni.
Saranno verificati prevalentemente i terreni acquistati dalle grandi aziende
(comprese quelle con capitale estero) che hanno acquistato grandi supefici a
prezzi relativamente bassi e non le hanno mai coltivate. Nella regione Timis
sono stati venduti negli ultimi anni oltre 76.000 etttari di terreni fertili.
L’inventario sara’ seguito dall’applicazione, da parte delle autorita’ locali,
di penalita’ ai proprietari dei terreni non coltivati asserisce il Direttore
DGAIA Timis, Nicolae Oprea.
I
produttori devono decidere con quali marchi dei prodotti tradizionali romeni
vogliono entrare sul mercato dell’Unione Europea
Vasile Puscas, il
negoziatore capo della Romaniei con l’Unione Europea richiede ai produttori
romeni di registrare i marchi dei prodotti tradizionali romeni all’Ufficio di
Stato per Invenzioni e Marchi, avertendo che senza tale formalita’ non possono
essere negoziati i prodotti che entreranno sul mercato unico europeo. Si tratta
prevalentemente di prodotti tradizionali alimentari e bevande, per i quali i
produttori devono registrare i marchi comprese le denominazioni, i contenuti e
le procedure di fabbricazione. In seguito, il Ministero dell’Agricoltura in
collaborazione con i produttori definira’ la lista dei prodotti tradizionali
per i quali richiedera’ il riconoscimento sul mercato . Nella seconda tappa,
nel secondo semestre del 2003, la lista sara’ trasmessa alla Commissione
Europea e nella terza tappa avvera’ la
negoziazione propria e vera, con Unione, per i prodotti tradizionali
selezionati. Nel documento di posizione per il capitolo di negoziazione
"Agricoltura", la Romania ha richiesto l’applicazione per i formaggi
tradizionali del tipo Nasal, Bradet, Homorod, affumicati,ecc., delle
disposizioni comunitarie sulle regole sanitarie riguardanti le condizioni di
produzione, le caratteristiche del prodotto, il tipo di presentazione e di
commercializzazione. Inoltre, la Romania ha richiesto la protezione per
determinati prodotti alimentari romeni, tradizionali, attraverso la loro
registrazione secondo le regolamentazioni europee sulla registrazione delle
indicazioni geografiche e delle denominazioni di origine per i prodotti
agricoli ed alimentari.
L’Autorita’ per la
Privatizzazione e l’Amministrazione delle Partecipazioi Statali (APAPS) ha
raccolto le proposte di strategie di privatizzazione per 7 delle 20 de societa’
comprese nel programma PSAL II con la Banca Mondiale elaborate dai due
consulenti internazionali selezionati. Le Strategie del primo contratto
riguardano tre societa’ del Gruppo 3 per la ristrutturazione : Premagro Oradea,
Hart Miercurea Ciuc e Comefin Costesti – e sono state realizzate dal consorzio
composto da Admiralty Group e DDP Consult Group. Il secondo consulente per PSAL
II, il consorzio composto da EPIC Austria e Hayhurst Perlad Robinson, ha
elaborato le strategie per altre 4 societa’ del Gruppo 2 - Hiperion Stei,
Caromet Caransebes, Grantmetal Bucuresti e URB Rulmenti Suceava. Per le altre
13 societa’ del PSAL II, APAPS realizzara’ la privatizzazione in prima persona,
come concordato con la Banca Mondiala : Energoreparatii, Energoutilaj e UMUC di
Bucarest, Verachim Giurgiu, Giurgiu Nav Giurgiu e UVCP Turnu Magurele con
componente di privatizzazione, rispettivamente Agmus Iasi, Unirea Cluj-Napoca,
Metalurgica Aiud, Tubinox e Helitube di Bucarest, IAIFO Zalau e UTA Arad con
componente di ristrutturazione. Le strategie delle 20 societa’ di PSAL II
saranno presentate entro breve al Governo per essere applicate entro la fine
del 2003, secondo gli impegni assunti dalla Romania con la Banca Mondiale.
Aumento del pacchetto azionario del
gruppo San Paolo IMI nella West Bank
Il gruppo San Paolo IMI ha
ricevuto il nulla osta da parte della Banca Nazionale della Romania per
l’acquisto del pacchetto azionario del 22% della West Bank, detenuto dalla
Societa’ di Investimenti Finanziari (SIF) Banat-Crisana, il che significa
arrivare ad un totale del 97% delle
azioni.
La West Bank e’ stata prelevata nel 2001 per circa 12 milioni di dollari dal
gruppo Cardine Banca, che ha fusionato l’anno scorso con San Paolo Imi, il terzo
gruppo finanziario italiano (l’azionista maggioritario , con il 72% delle
azioni diventava allora San Paolo IMI-Cardine).
La Banca ha 17 succursali,
per la maggior parte nella zona di Ardeal, e concentra la propria strategia di
sviluppo puntando prevalentemente sulle Piccole e Medie Imprese.
Nuova
Agenzia della Banca Italo-Romena
Banca Italo Romena ha
inaugurato una nuova agenzia a Cluj (la quarta dopo quelle di Bucarest,
Timisoara ed Arad). Entro la fine del 2003 la banca intende aprire ulteriori agenzie
a Oradea e Bacau. La Banca Italo Romena e’ stata costituita nel 1980 e
rappresenta la prima joint-venture tra l’Italia e la Romania nel settore
bancario. La Banca appartiene dal 2000 al gruppo Veneto Banca (92,3%) e ha come
azionista romeno la Banca Comerciala
Romana (7,6%). (A.M.V.)
Articolo
ricavato dal sito italiano : http://www.anordest.it/oggi/newseconomy.htm
„DELOCALIZZAZIONE E LAVORO NERO
Lo stipendio minimo ufficiale per un operaio
rumeno e' di circa 100 mila lire. Questo dicono i contratti, ma il resto si
paga in nero. Ad un'azienda trevigiana, comunque, un lavoratore rumeno costa
sulle 300 mila lire al mese.
Lo hanno detto due dirigenti sindacali rumeni in visita a Treviso. Secondo i
sindacalisti le aziende italiane, e in particolare quelle venete, che hanno
aperto stabilimenti in Romania hanno contribuito ad abbassare la disoccupazione
ma hanno favorito fenomeni di evasione dei contributi e di depotenziamento
della sindacalizzazione. Florentina Enache e Giorgio Caraiani, segretari
generali di due tra le maggiori organizzazioni sindacali di Romania aderenti
alla Confederazione dei Sindacati Europei (Ces), ne hanno parlato durante un
incontro pubblico promosso dalle segreterie di Cgil, Cisl e Uil di Treviso.
Le nostre vecchie aziende statalizzate sono state chiuse, hanno spiegato i
sindacalisti rumeni, ma i lavoratori sono indotti ad accettare qualsiasi
condizione di lavoro e qualsiasi degrado dei loro diritti. I sindacalisti trevigiani,
invece, hanno spiegato che si occuperanno dei processi nei quali sono coinvolti
i lavoratori di altri paesi dove si muovo le imprese trevigiane. Per questo vi
sarà una sempre più stretta collaborazione tra il sindacato rumeno e quello
italiano e veneto in particolare.
Oggi, e' stato ricordato, le societa' italiane che si muovono in joint venture
con aziende rumene sono circa 9.200 anche se in molti casi si tratta di imprese
fittizie istituite a scopi puramente speculativi.
''Il sindacato romeno esiste ed e' forte, forse non come in Italia, ma ha una
grande rilevanza sociale, quindi parlare di lavoro nero e' quanto meno
contraddittorio''. Cosi' Mario Moretti Polegato, imprenditore e console di
Romania per il Nordest, risponde ai rappresentanti sindacali. ''Un anno e mezzo
fa - prosegue Polegato - i minatori del Nord raccolsero 30 mila persone e
organizzarono una grande marcia su Bucarest, mettendo in ginocchio il Paese. Se
c' e' una dimostrazione di forza, questa e' stata proprio da parte del sindacato''.
L' imprenditore critica inoltre le cifre sui salari fornite dai rappresentanti
sindacali rumeni: ''Il salario medio - precisa - in Romania e' tra i 180 e i
200 dollari, circa 400 mila lire al mese. Se ci fosse una quota di 'nero'
sarebbe intorno alle 50 mila lire. Ipotizzare evasioni di questa portata e'
addirittura non conveniente''. ''La realta' - conclude Polegato - e' che la
Romania e' al primo posto nelle scelte di delocalizzare perche' ha un ordine
pubblico ferreo, per cui gli imprenditori si sentono al sicuro dal pericolo
mafia, che invece li ha fatti allontanare da altri Paesi balcanici. E le
autorita' rumene non vedono gli italiani come degli sfruttatori, ma come
soggetti privati che contribuiscono al passaggio al sistema di libero mercato
attraverso gli investimenti e attraverso la formazione, un percorso che se
gestito soltanto dal sistema pubblico richiederebbe dei decenni. Per noi e'
positivo agire in un Paese ancora in fase di sviluppo, dove la fame, quella
vera, esiste ancora''.
Informazioni ricavate dal sito : www.unidustria.treviso.it/norditalia
:
GEOX
- La Nottington Italia
S.p.A. di Biadene di Montebelluna ha varato il nuovo progetto Europa che la
porterà ad impegnarsi in modo diretto in tutti i Paesi dell'Unione dopo il
successo già raggiunto in Italia con le calzature e l'abbigliamento a marchio
Geox.
Il progetto riguarda le licenze di produzione e commercializzazione finora
affidate dalla società a partner europei e proseguirà gradatamente, man mano
che andranno a scadenza gli accordi di concessione. Nel nuovo assetto ciascun
Paese verrà dotato di una propria rete vendita affidata a personale di fiducia
con la fornitura di calzatura garantita direttamente dagli stabilimenti dell'azienda (5 in Italia ed uno, il più
grande con 1.500 addetti, a Timisoara in Romania). Il progetto Europa
prevede inoltre la realizzazione nelle principali città europee di negozi
monomarca (il primo dei quali è stato inaugurato il 15 giugno a Parigi) che
faranno da apripista ad altri negozi in franchising. Si punta a ripetere
l’esperienza in corso in Italia dove sono già stati aperti 70 punti vendita e
si conta di arrivare a quota 200 con un investimento vicino ai 150 miliardi di
lire.
ASOLO - Marco,
Luca e Anna Zanatta hanno acquisito da Benetton Group l'ultima quota del 10%
del capitale di Asolo S.p.A., noto marchio nelle scarpe da trekking del quale i
tre fratelli Zanatta avevano acquisito il controllo al 90% dalla stessa
Benetton nel luglio del 1998. Il 51% della produzione viene venduto nel mercato
statunitense. L'azienda conta nella sede centrale di Nervesa 29 dipendenti,
mentre a Sibiu, Romania, viene realizzato il grosso della produzione in
un'unità produttiva da 280 dipendenti; in Cina sono invece localizzati i
fornitori per l'acquisto dei materiali e semi-lavorati.