ASSOCIAZIONE   IMPRENDITORI   ITALIANI   IN  ROMANIA

A.I.I.R.

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                                                                          Bucarest,  15 maggio  2003

 

NEWSLETTER N.17/2003

 

 

Incontro con gli  Ambasciatori

Nella prima decade di maggio 2003 una rappresentanza della Consulta Italia (che raggruppa la Camera di Commercio Italiana per la Romania, L’Associazione Imprenditori Italiani in Romania e la Fundatia Sistema Italia Romania) ha incontrato a Roma dr.Stefano Ronca l’Ambasciatore d’Italia in Romania e dr.Cristian Colteanu l’Ambasciatore di Romania in Italia.

La nascita della Consulta Italia è stata sancita a Bucarest il 19 febbraio 2003 con la firma di un Protocollo di Collaborazione, sottoscritto anche dal Vice Ministro Urso (Attività Produttive) ed alla presenza dell’Ambasciatore d’Italia in Romania.

Attualmente la Consulta Italia sta operando per ottenere dalle Autorità romene un accreditamento formale analogo a quello ottenuto dalle Autorità italiane, ed ha già messo in opera lo studio di convenzioni con partners di vario tipo (per aerei, alberghi, banche, etc.) a favore delle Aziende che confluiscono nela Consulta Italia tramite le Associazioni componenti. Infine ha identificato alcune priorità negli interessi generali degli imprenditori italiani in Romania, per le quali sta studiando le migliori modalità di far pesare l’indiscusso ruolo che gli investimenti italiani hanno nel Paese.

 

 

L’8 maggio 2003 il Senato degli Stati Uniti ha ratificato l’ingresso della Romania nella NATO

Il Senato americano ha approvato l’8  maggio u.s. all'unanimita' l'ingresso nella NATO di altri sette paesi dell'Est europeo.I senatori hanno ratificato all'unanimita' - era necessaria una maggioranza di oltre due terzi - l'ingresso nella alleanza atlantica delle tre repubbliche baltiche (Lettonia, Estonia e Lituania), di Slovenia, Slovacchia, Bulgaria e Romania. La espansione e' gia' stata ratificata dal Canada e dalla Norvegia. 

 

 

4,3% il tasso di inflazione nel primo quadrimestre 2003; 1% il tasso di inflazione nel mese di aprile 2003

L'inflazione ad aprile e' stata dell'1,1%, pari a quella registrata a marzo scorso, annuncia l'Istituto Nazionale di Statistica (INS). Per i primi quattro mesi del 2003 il livello dell'inflazione ha raggiunto il 4,3%, mentre il tasso medio mensile per lo stesso periodo e' dell’1,1%. I piu' forti aumenti sono stati registrati ad aprile u.s. nei prezzi dei servizi (+1,6%) e degli alimenti (+1,3%). Per il 2003 il governo romeno punta ad una inflazione del 13-14%, in forte calo rispetto al 17,8% registrato per il 2002.

 

 

Disoccupazione in diminuzione

Il tasso di disoccupazione aprile e' stato del 7,8% (-3,6% rispetto allo stesso periodo del 2002) informa l'Istituto Nazionale di Statistica (INS). A marzo 2003, il tasso di disoccupazione nazionale e' stato dell'8,35%. Bihor, Bucarest, Timis e Satu Mare sono le regioni del paese con il livello piu' basso della disoccupazione, mentre la Romania orientale, specialmente le citta' di Vaslui, Galati e Botosani, hanno un tasso di disoccupazione di circa il  15%.

 

 

Italy point per la formazione del personale a Timisoara

Un 'Italy Point' a Timisoara, per la formazione di manager locali da impiegare nelle aziende italiane presenti in Romania e’ l'obiettivo che si pongono le piu’ importanti aziende italiane che operano nella regione Timis,. Si tratta di un piano comune per la costituzione di una scuola per la manodopera romena da destinare alle circa 1200 aziende italiane della regione, di cui 100 impegnate nella produzione o finissaggio di capi di abbigliamento (tra cui Armani, Trussardi, Moschino, Byblos, Benetton, Gas, Calvin Klein, Mustang). Il progetto - presentato nel corso di una conferenza stampa alla quale ha partecipato anche il vicepresidente di Confindustria Guidalberto Guidi - punta a risolvere uno dei maggiori problemi che le aziende italiane in Romania incontrano: quello di individuare personale qualificato e a livello dirigenziale cui affidare la gestione dell'impresa o di parte di essa, senza inviare 'cervelli' dalla casa madre in Italia. L’Italy Point contribuira’ alla facilitazione del processo di internazionalizzazione delle imprese italiane in Romania attraverso interventi formativi per i fabbisogni professionali delle aziende. Il progetto vale 321.400 euro ed e' cofinanziato dallo Stato Italiano. I corsi produrranno all'inizio 10 formatori e 50 dirigenti. Ma e' solo un punto di partenza. ''Oggi - ha detto Guidi - la presenza delle aziende italiane in Romania e' molto seria e presidia un mercato che diventera' sempre piu' importante. Per questo tali iniziative sono fondamentali per favorire l'internazionalizzazione delle imprese delocalizzate in Romania, sempre piu' numerose''.

A partire dal 1999 la Romania e’ diventata, per i Paesi dell’Unione Europea, il primo fornitore di capi di abbigliamento dall’Europa Centrale ed il sesto dal mondo.

 

 

Il tratto dell’autostrada Comarnic Brasov costera’ oltre 300 milioni di euro e sara’ finalizzato entro il 2006

E’ stato firmato il Progetto di partenariato pubblico-privato ’’La costruzione scaglionata e lo sfruttamento del tratto Comarnic-Predeal dell’allineamento della futura autostrada Bucarest-Brasov’’. L’investitore selezionato e’ la ditta italiana Vinci Construction Grands Projects. Il valore dell’investimento ammonta a  circa 330 milioni di euro. Il tratto di autostrada Comarnic-Predeal, oggetto del progetto, rientra nella rete generale delle autostrade da realizzare in Romania e rappresenta il terzo settore dell’autostrada Bucarest-Brasov, che colleghera’ Bucarest cioe’ il sud-est del Paese con Brasov, facilitando l’accesso alla parte centrale ed occidentale del Paese. Il tratto avra’ una lunghezza di circa 37 km una piattaforma di 23,50 m con 2 x (2 x 3,50) m di corsie, e con corsie di emmergena di 2 x 2,50 m. I lavori iniziano nell’autunno 2003 e saranno ultimati nel 2006.

 

 

Le api romene lavorano per l’esportazione . L’embargo imposto dai Paesi UE al miele cinese ha determinato l’aumento dei prezzi e dei quantitativi di miele romeno esportato.

Cristian Banica, Presidente dell’associazione ‚’Il miele romeno’’ dichiara che l’aumento dei prezzi di acquisto da 0,6 dollari nel 1999 a 2 dollari nel 2002 per un kilo di miele poliflora ha determinato l’aumento del 30% del numero di arnie, nello stesso periodo. Tale crescita e’ stata determinata dall’embargo imposto nei Paesi UE al miele cinese con un alto contenuto di antibiotici residui e pesticidi. Poiche’ una parte del miele romeno non corrisponde ai requisiti, esiste l’obbligo di avere una conferma del contenuto da parte di uno dei 3 laboratori romeni autorizzati a rilasciare  certificati secondo le normative UE.

 

 

Il vino romeno sempre piu’ venduto : le esportazioni sono raddoppiate negli ultimi 3 anni

Il  Segretario di stato del Ministero dell’Agricoltura  Valeriu Steriu dichiara che le esportazioni di vini romeni sono raddoppiate negli ultimi 3 anni , il valore delle esportazioni raggiungendo nel 2002 i 40 milioni  di euro.
Secondo l’Associazione dei Produttori ed Esportatori di Vini  della Romania (APEV), le esportazioni di vini romeni hanno superato nel 2002 i 500.000  ettolitri, cioe’ sono aumentati del 29% rispetto al 2001 ; i principali mercati di destinazione sono stati : la Repubblica Moldavia (220.000 hl), la Germania (150.000 hl), la Rep.Ceca (35.000 hl), l’Italia (23.000 hl).
 La  Romania dispone di una superficie di 254.391 ettari di vigneti , di cui  soltanto 120.214 ettari coltivati con specie nobili, raccomandate ed  autorizzate dall’Unione Europea.
 La produzione di vino ha rappresentato nel 2002 circa 5 milioni di ettolitri, di cui circa 3 milioni di ettolitri di vini nobili.

 

 

Inventario dei terreni non coltivati nella regione Timis

Dal 15 maggio nella regione Timis e’ in corso l’inventario dei terreni non coltivati negli ultimi anni. Saranno verificati prevalentemente i terreni acquistati dalle grandi aziende (comprese quelle con capitale estero) che hanno acquistato grandi supefici a prezzi relativamente bassi e non le hanno mai coltivate. Nella regione Timis sono stati venduti negli ultimi anni oltre 76.000 etttari di terreni fertili. L’inventario sara’ seguito dall’applicazione, da parte delle autorita’ locali, di penalita’ ai proprietari dei terreni non coltivati asserisce il Direttore DGAIA Timis, Nicolae Oprea.

 

 

I produttori devono decidere con quali marchi dei prodotti tradizionali romeni vogliono entrare sul mercato dell’Unione Europea

Vasile Puscas, il negoziatore capo della Romaniei con l’Unione Europea richiede ai produttori romeni di registrare i marchi dei prodotti tradizionali romeni all’Ufficio di Stato per Invenzioni e Marchi, avertendo che senza tale formalita’ non possono essere negoziati i prodotti che entreranno sul mercato unico europeo. Si tratta prevalentemente di prodotti tradizionali alimentari e bevande, per i quali i produttori devono registrare i marchi comprese le denominazioni, i contenuti e le procedure di fabbricazione. In seguito, il Ministero dell’Agricoltura in collaborazione con i produttori definira’ la lista dei prodotti tradizionali per i quali richiedera’ il riconoscimento sul mercato . Nella seconda tappa, nel secondo semestre del 2003, la lista sara’ trasmessa alla Commissione Europea e nella terza tappa  avvera’ la negoziazione propria e vera, con Unione, per i prodotti tradizionali selezionati. Nel documento di posizione per il capitolo di negoziazione "Agricoltura", la Romania ha richiesto l’applicazione per i formaggi tradizionali del tipo Nasal, Bradet, Homorod, affumicati,ecc., delle disposizioni comunitarie sulle regole sanitarie riguardanti le condizioni di produzione, le caratteristiche del prodotto, il tipo di presentazione e di commercializzazione. Inoltre, la Romania ha richiesto la protezione per determinati prodotti alimentari romeni, tradizionali, attraverso la loro registrazione secondo le regolamentazioni europee sulla registrazione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni di origine per i prodotti agricoli ed alimentari.

 

 

 

 

Il programma PSAL II in linea d’arrivo. I consulenti per le prime 7 societa’ hanno finalizzato le strategie di vendita.

L’Autorita’ per la Privatizzazione e l’Amministrazione delle Partecipazioi Statali (APAPS) ha raccolto le proposte di strategie di privatizzazione per 7 delle 20 de societa’ comprese nel programma PSAL II con la Banca Mondiale elaborate dai due consulenti internazionali selezionati. Le Strategie del primo contratto riguardano tre societa’ del Gruppo 3 per la ristrutturazione : Premagro Oradea, Hart Miercurea Ciuc e Comefin Costesti – e sono state realizzate dal consorzio composto da Admiralty Group e DDP Consult Group. Il secondo consulente per PSAL II, il consorzio composto da EPIC Austria e Hayhurst Perlad Robinson, ha elaborato le strategie per altre 4 societa’ del Gruppo 2 - Hiperion Stei, Caromet Caransebes, Grantmetal Bucuresti e URB Rulmenti Suceava. Per le altre 13 societa’ del PSAL II, APAPS realizzara’ la privatizzazione in prima persona, come concordato con la Banca Mondiala : Energoreparatii, Energoutilaj e UMUC di Bucarest, Verachim Giurgiu, Giurgiu Nav Giurgiu e UVCP Turnu Magurele con componente di privatizzazione, rispettivamente Agmus Iasi, Unirea Cluj-Napoca, Metalurgica Aiud, Tubinox e Helitube di Bucarest, IAIFO Zalau e UTA Arad con componente di ristrutturazione. Le strategie delle 20 societa’ di PSAL II saranno presentate entro breve al Governo per essere applicate entro la fine del 2003, secondo gli impegni assunti dalla Romania con la Banca Mondiale.

 

 

Aumento del pacchetto azionario del gruppo San Paolo IMI nella West Bank

Il gruppo San Paolo IMI ha ricevuto il nulla osta da parte della Banca Nazionale della Romania per l’acquisto del pacchetto azionario del 22% della West Bank, detenuto dalla Societa’ di Investimenti Finanziari (SIF) Banat-Crisana, il che significa arrivare ad un totale del  97% delle azioni.
La West Bank e’ stata prelevata nel 2001 per circa 12 milioni di dollari dal gruppo Cardine Banca, che ha fusionato l’anno scorso con San Paolo Imi, il terzo gruppo finanziario italiano (l’azionista maggioritario , con il 72% delle azioni diventava allora San Paolo IMI-Cardine).

La Banca ha 17 succursali, per la maggior parte nella zona di Ardeal, e concentra la propria strategia di sviluppo puntando prevalentemente sulle Piccole e Medie Imprese.

 

 

Nuova Agenzia della  Banca Italo-Romena

Banca Italo Romena ha inaugurato una nuova agenzia a Cluj (la quarta dopo quelle di Bucarest, Timisoara ed Arad). Entro la fine del 2003 la banca intende aprire ulteriori agenzie a Oradea e Bacau. La Banca Italo Romena e’ stata costituita nel 1980 e rappresenta la prima joint-venture tra l’Italia e la Romania nel settore bancario. La Banca appartiene dal 2000 al gruppo Veneto Banca (92,3%) e ha come azionista  romeno la Banca Comerciala Romana (7,6%). (A.M.V.)

 

 

 

Articolo ricavato dal sito italiano : http://www.anordest.it/oggi/newseconomy.htm

„DELOCALIZZAZIONE E LAVORO NERO
Lo stipendio minimo ufficiale per un operaio rumeno e' di circa 100 mila lire. Questo dicono i contratti, ma il resto si paga in nero. Ad un'azienda trevigiana, comunque, un lavoratore rumeno costa sulle 300 mila lire al mese.
Lo hanno detto due dirigenti sindacali rumeni in visita a Treviso. Secondo i sindacalisti le aziende italiane, e in particolare quelle venete, che hanno aperto stabilimenti in Romania hanno contribuito ad abbassare la disoccupazione ma hanno favorito fenomeni di evasione dei contributi e di depotenziamento della sindacalizzazione. Florentina Enache e Giorgio Caraiani, segretari generali di due tra le maggiori organizzazioni sindacali di Romania aderenti alla Confederazione dei Sindacati Europei (Ces), ne hanno parlato durante un incontro pubblico promosso dalle segreterie di Cgil, Cisl e Uil di Treviso.
Le nostre vecchie aziende statalizzate sono state chiuse, hanno spiegato i sindacalisti rumeni, ma i lavoratori sono indotti ad accettare qualsiasi condizione di lavoro e qualsiasi degrado dei loro diritti. I sindacalisti trevigiani, invece, hanno spiegato che si occuperanno dei processi nei quali sono coinvolti i lavoratori di altri paesi dove si muovo le imprese trevigiane. Per questo vi sarà una sempre più stretta collaborazione tra il sindacato rumeno e quello italiano e veneto in particolare.
Oggi, e' stato ricordato, le societa' italiane che si muovono in joint venture con aziende rumene sono circa 9.200 anche se in molti casi si tratta di imprese fittizie istituite a scopi puramente speculativi.
''Il sindacato romeno esiste ed e' forte, forse non come in Italia, ma ha una grande rilevanza sociale, quindi parlare di lavoro nero e' quanto meno contraddittorio''. Cosi' Mario Moretti Polegato, imprenditore e console di Romania per il Nordest, risponde ai rappresentanti sindacali. ''Un anno e mezzo fa - prosegue Polegato - i minatori del Nord raccolsero 30 mila persone e organizzarono una grande marcia su Bucarest, mettendo in ginocchio il Paese. Se c' e' una dimostrazione di forza, questa e' stata proprio da parte del sindacato''. L' imprenditore critica inoltre le cifre sui salari fornite dai rappresentanti sindacali rumeni: ''Il salario medio - precisa - in Romania e' tra i 180 e i 200 dollari, circa 400 mila lire al mese. Se ci fosse una quota di 'nero' sarebbe intorno alle 50 mila lire. Ipotizzare evasioni di questa portata e' addirittura non conveniente''. ''La realta' - conclude Polegato - e' che la Romania e' al primo posto nelle scelte di delocalizzare perche' ha un ordine pubblico ferreo, per cui gli imprenditori si sentono al sicuro dal pericolo mafia, che invece li ha fatti allontanare da altri Paesi balcanici. E le autorita' rumene non vedono gli italiani come degli sfruttatori, ma come soggetti privati che contribuiscono al passaggio al sistema di libero mercato attraverso gli investimenti e attraverso la formazione, un percorso che se gestito soltanto dal sistema pubblico richiederebbe dei decenni. Per noi e' positivo agire in un Paese ancora in fase di sviluppo, dove la fame, quella vera, esiste ancora''.

 

 

Informazioni ricavate dal sito : www.unidustria.treviso.it/norditalia :

GEOX -  La Nottington Italia S.p.A. di Biadene di Montebelluna ha varato il nuovo progetto Europa che la porterà ad impegnarsi in modo diretto in tutti i Paesi dell'Unione dopo il successo già raggiunto in Italia con le calzature e l'abbigliamento a marchio Geox.
Il progetto riguarda le licenze di produzione e commercializzazione finora affidate dalla società a partner europei e proseguirà gradatamente, man mano che andranno a scadenza gli accordi di concessione. Nel nuovo assetto ciascun Paese verrà dotato di una propria rete vendita affidata a personale di fiducia con la fornitura di calzatura garantita direttamente dagli stabilimenti  dell'azienda (5 in Italia ed uno, il più grande con 1.500 addetti, a Timisoara in Romania). Il progetto Europa prevede inoltre la realizzazione nelle principali città europee di negozi monomarca (il primo dei quali è stato inaugurato il 15 giugno a Parigi) che faranno da apripista ad altri negozi in franchising. Si punta a ripetere l’esperienza in corso in Italia dove sono già stati aperti 70 punti vendita e si conta di arrivare a quota 200 con un investimento vicino ai 150 miliardi di lire.

ASOLO - Marco, Luca e Anna Zanatta hanno acquisito da Benetton Group l'ultima quota del 10% del capitale di Asolo S.p.A., noto marchio nelle scarpe da trekking del quale i tre fratelli Zanatta avevano acquisito il controllo al 90% dalla stessa Benetton nel luglio del 1998. Il 51% della produzione viene venduto nel mercato statunitense. L'azienda conta nella sede centrale di Nervesa 29 dipendenti, mentre a Sibiu, Romania, viene realizzato il grosso della produzione in un'unità produttiva da 280 dipendenti; in Cina sono invece localizzati i fornitori per l'acquisto dei materiali e semi-lavorati.