Correvano i primi di Maggio del 1997 quando le menti malate di Broz & Fazz (al secolo Gianfranco Brogli e Fabio Grandi), già legati da antico sodalizio cultural-politico-musical-artistico-sindacale, concepivano l'anti-supereroe par excellence: Marx Hazard. In due parole Marx Hazard (El Defensero) è il difensore dei lavoratori sfruttati, che però non vogliono essere difesi. Nelle intenzioni dei suoi autori Marx Hazard dovrebbe vivere in una serie di fumetti (o storie illustrate), dove le storie sono scritte da Fazz e disegnate da Broz.
Marx Hazard nasce come ipotetico settimo fratello dei Fratelli Marx e, negli anni '90 del Novecento, si ritrova ad essere un lavoratore sfruttato in una tipografia di Bologna (Calura Press, o forse anche Usura Press). Costretto dagli straordinari obbligatori a lavorare fino a notte fonda e spesso da solo in reparto, per disperazione tenta il suicidio trangugiando lo sviluppo per le pellicole, sostanza chimica dannosissima per la salute. Egli però sopravvive, e all'indomani del tentato suicido si manifesteranno le prime mutazioni psicosomatiche. L'operaio Marx Hazard ci riproverà di nuovo in seguito con lo sviluppo ed anche col fissaggio, ed arriverà a farsi con costanza, fino a che la metamorfosi in Defensero sarà completa.
Quando Marx Hazard prende piena coscienza della metamorfosi subita, egli ha già perso definitivamente il lavoro, la casa e gli amici, a causa di questa sua dipendenza dalle sostanze chimiche tipografiche. Suo rifugio è divenuto un sottotetto di un vecchio edificio del centro che una immobiliare, dopo avere sfrattato gli ultimi anziani a bassissimo reddito che ci abitavano, cerca di ristrutturare e vendere a carissimo prezzo all'alta borghesia della città. Hazard per mantenere il rifugio sarà impegnato quotidianamente in piccole opere di sabotaggio che ritardino l'opera di ristrutturazione. Inoltre per mantenere i suoi super-poteri (egli si scopre in grado di volare, indossando un mantello rosso) deve ogni tanto farsi di sviluppo e fissaggio. Tutto ciņ gli procurerà delle grane...
La nascita di Marx Hazard dovrebbe (avrebbe dovuto?) essere narrata in una storia in cui, oltre alle note biografiche di cui sopra, apprendiamo anche il grande amore del nostro super-antieroe per il cinema. Di tale storia rimangono una bozza incompiuta e non definitiva dello storyboard e quattro tavole in bozza... (per visionare lo storyboard occorre Acrobat Reader)
C'è anche un'ipotesi di seconda storia intitolata "Taxi Driver (Titanic 2)", che non è poi altro che il film che Marx Hazard si accinge a guardare alla fine della prima storia. Ai posteri non rimane che una sceneggiatura di questo film. In realtà non si tratta che di un divertissement a tratti piuttosto autobiografico per Broz & Fazz e per il loro mondo...
La faccia di Marx Hazard non ha in realtà ancora assunto un assetto e aspetto definitivo (ed è anche uno dei punti un po' controversi fra gli autori). In prima ipotesi (vedi le due vignette in alto) Marx Hazard non avrebbe potuto che avere la faccia di Karl Marx che la tradizionale iconografia ci tramanda. Ma la pazzia di Broz ha poi portato ad ipotizzarne un viraggio con l'introduzione di tratti somatici con un ché di "Garibaldesco" o addirittura "DonChisciottesco"... Esiste anche un'ulteriore versione postmoderna con occhiali (e occhi da vipera), un M.H. un po' inquietante...
(Fazz si auspica per il futuro una marxiana sintesi fra la versione iniziale col barbone e magari il baffo alla Don Chisciotte, ma da Broz c'è sempre da aspettarsi di tutto)
Per la cronaca e per futura memoria dei posteri, esistono poi alcune altre storie di Marx Hazard scritte/abbozzate da Fazz che aspettano, aspettano, aspettano, aspettano, aspettano, aspettano, aspettano, aspettano, aspettano, aspettano, aspettano, aspettano, aspettano, aspettano, aspettano, aspettano, aspettano, aspettano, aspettano, aspettano, aspettano...